con Swami Hamsa J. Massimiliano Cadenazzi
L’Ashtanga Yoga, praticato nel suo corretto ordine sequenziale, porta gradualmente chi lo pratica a riscoprire pienamente il proprio potenziale a tutti i livelli di consapevolezza- fisica, psicologica e spirituale. Attraverso questa pratica che unisce una corretta respirazione (Ujjay pranayama), le posture (Asana) e lo sguardo (Drishti), si ottiene un controllo dei sensi ed una più profonda consapevolezza di sé stessi. Praticando questa disciplina con regolarità e devozione si acquisisce sicurezza e stabilità fisica e mentale.
Letteralmente Ashtanga significa “otto livelli“ che sono descritti da Patanjali negli Yoga Sutra:
Yama - Astinenza
Nyama - Adempimento
Asana - Posture Pranayama - Controllo del respiro
Pratyahara - Controllo dei Sensi
Dharana - Concentrazione
Dhyana - Meditazione
Samadhi - Contemplazion
Questi livelli si sostengono l’un l’altro. La pratica degli Asana deve essere ben eseguita per una appropriata e corretta pratica del Pranayama e rappresenta un’importante chiave di sviluppo dei due livelli precedenti, Yama e Nyama. Solo dopo aver saldamente radicato dentro di noi questi primi quattro livelli, che possono essere considerati come orientati verso l’esterno (in quanto azioni), solo allora i quattro livelli successivi orientati principalmente verso l’interno, potranno essere sviluppati ed si evolveranno spontaneamente con il passare del tempo.
La caratteristica principale dell’Ashtanga Yoga è data dal “Vinyasa” che significa movimento sincronizzato con il respiro. Il respiro è il cuore di questa disciplina e collega un asana all’altro in un ordine ben preciso. Sincronizzando il movimento con il respiro e praticando Mula-bandha e Uddyana-bandha (chiusure), si produce un intenso calore interno. Questo calore provoca una migliore circolazione del sangue che determina una maggiore ossigenazione di muscoli e organi interni, iniziando così un processo di purificazione che elimina da una parte le tossine e libera dall’altra gli ormoni benefici ed i sali minerali che possono nutrire il corpo se si massaggia il sudore sulla pelle dopo che questo è stato prodotto durante le esecuzioni degli asana. Il Vinyasa regola il respiro e il risultato che si raggiunge è quello di un corpo forte e leggero.
Ci sono tre gruppi di sequenze nell’Ashtanga Yoga. La Prima Serie (Yoga Chikitsa) disintossica e allinea il corpo. La Serie Intermedia (Nadi Sodhana) purifica il sistema nervoso aprendo i canali di energia. Le Serie Avanzate A,B,C,D (Sthira Bhaga) integrano la forza e la grazia della pratica richiedendo e portando livelli più elevati di flessibilità.
Ogni livello deve essere pienamente sviluppato prima di passare a quello successivo e l’ordine sequenziale degli asana deve essere meticolosamente rispettato. Ogni postura è una preparazione per la successiva e sviluppa la forza e l’equilibrio necessari per andare avanti. Il Respiro è il fondamento di questa pratica: la continuità di una respirazione profonda e uniforme non può essere trascurata nell’Ashtanga Vinyasa Yoga. Quando il respiro nutre l’azione e l’azione nutre la postura, ogni movimento diventa gentile, preciso e perfettamente stabile. Secondo gli insegnamenti di Sri T. Krisnamacarya e Sri K. Pattabhi Jois “Il Respiro e Vita” .
Il respiro rappresenta l’atto più vitale e fondamentale ed aiuta a mantenere l’essenza divina che è in ognuno di noi: l’espirazione è un movimento verso il divino, l’inspirazione rappresenta un assorbimento dal divino. L’azione ultima che si compie prima di morire è quella di espirare; si tratta in effetti di una totale e definitiva resa al divino.
La Pratica dell’Ashtanga Yoga richiede sforzo e determinazione, ma dove non c’è sforzo non ci può essere beneficio. Forza, stamina e sudore sono gli aspetti unici di questa antica e tradizionale forma di yoga che apparentemente sembra contraddire la versione più conosciuta dello yoga in generale. Questa pratica richiede un notevole sforzo, sviluppa però una grande energia vitale che circola attraverso il corpo, rafforzando e purificando il sistema nervoso. La mente allora diventa calma, lucida, chiara, precisa e consapevole come insegna Sri K. Pattabhi Jois: “Ovunque guardi vedi il divino”.
SHJ Massimiliano Cadenazzi ha 45 anni e Pratica Yoga da circa 30 anni; ha iniziato con Hata Yoga frequentando prima Iyengar Yoga , poi Ananda Yoga stando nel loro Ashram, ma sempre alla ricerca di capire lo yoga come scienza; frequenta anche l’Ashram di Sivananda; 12 anni fa scopre Ashtanga yoga di Pata Bijois e da li nasce un amore per questa pratica intensa; si tiene in costante aggiornamento perché lui dice che c’è sempre da imparare da tutti e che non bisogna mai credersi superiori a niente e nessuno; svolge seminari nei vari centri in Italia e nella sua casa a Tortona; ha fondato il primo centro studi olistici in Piemonte che si avvale di operatori qualificati in Italia ed in Europa in vari campi del benessere psicofisico.
Ha fondato inoltre la prima università del benessere completamente gratuita a disposizione di tutte le persone interessate, avvalendosi di vari professionisti nel campo delle terapie alternative.
Una profonda conoscenza del corpo umano apporta ulteriori vantaggi alla sua pratica: è infatti pratica kinesiologia applicata ed è un esperto in trigger point e kinesiotaping. Questa attività che richiede una profonda conoscenza dell’apparato muscolo-scheletrico, si riflette anche nello yoga, dove riesce ad esprimere al meglio l’approfondimento corretto delle asana.
PROGRAMMA
9.00 arrivo e presentazione insegnanti
9.30 inizio pratica PRANAYAMA con Sergio
10.00 inizio pratica ASHTANGA con SHJ Massimiliano C.
11.45 coffe break
12.00 rilascio dispense da noi fornite, Asana Clinic e alimentazione consapevole con Max e Monica
13.30 fine seminario